Vannacci pubblica la Black List: queste auto devono pagare una NUOVA TASSA | A novembre preparati a piangere
Il generale Vannacci ha pubblicato una “black list” di auto che devono pagare una nuova tassa: si parte da novembre
D’altronde no è affatto un mistero, in più di una occasione lo ha ribadito durante i suoi comizi e interviste rilasciate ai quotidiani: il generale Roberto Vannacci, da pochi mesi eletto al Parlamento Europeo, non è mai stato un grande fan dell’auto elettrica. Tanto è vero che ha ribadito di guidare, da più di 20 anni, un’auto diesel e che l’elettrico è solamente per gente ricca e che se lo può permettere.
Anche gli ultimi dati europei, di certo, non sorridono affatto. Soprattutto sulle auto elettriche cinesi, partiti nel mese di luglio, si stanno facendo notare: prezzi cresciuti e vendite clamorosamente calate.
Basti pensare che nei 16 Paesi dell’Unione Europea, per quanto riguarda le vendite di luglio delle auto cinesi come BYD ed MG c’è stato un calo delle immatricolazioni del 45% rispetto al mese precedente. Un calo che, però, non riguarda solamente le case produttrici asiatiche ma anche marchi europei importanti come BMW, Stellantis e Tesla.
Molti di loro producono modelli proprio in Cina e, di conseguenza, sono soggetti ai dazi. Un calo che, però, non cessa affatto a fermarsi visto che gli stessi numeri si potrebbero verificare anche in questo caldo mese di agosto.
La ‘Black List’ delle auto che devono pagare una nuova tassa: si parte da novembre
Dallo scorso 5 luglio sono stati introdotti i dazi sulle auto elettriche cinesi che sono stati imposti dall’Unione Europea dopo una indagine “anti-dumping” che porta la firma della Commissione Europea. In quella occasione, infatti, puntarono il dito contro il governo cinese accusato di sostenere, in maniera impropria, i propri costruttori tanto da aiutarli a mantenere prezzi bassi.
Una importante nuova tassa che partirà dal novembre di quest’anno. Salvo clamorosi colpi di scena e cambiamenti dell’ultimo minuto su possibili accordi tra Bruxelles e Pechino. Anche se quest’ultima soluzione è considerata quella meno probabile.
Nuova tassa da novembre per auto elettriche, arriva la risposta dalla Cina
Di conseguenza la Cina non è rimasta in silenzio in merito a questi importanti aggiornamenti. Dopo aver colpito varie tipologie di prodotti europei il Paese asiatico ha chiesto aiuto all’organizzazione mondiale per sporgere reclamo nei confronti dell’Europa.
In questo caso sia i costruttori che le varie associazioni hanno chiesto all’Unione Europea di fare un importante passo indietro e di non effettuare alcun tipo di cambiamento.