Questo NON è un autovelox: lo riconosci dal colore diverso | Lo piazzano solo per farti rallentare “GRATIS”
E se siete stati multati da questo dispositivo contestate subito la multa: fategli notare questa differenza e sarete risarciti
Negli ultimi giorni, la Polizia Stradale di Cosenza ha sequestrato numerosi autovelox illegali in diverse regioni italiane. Questi dispositivi erano autorizzati, ma non avevano l’omologazione del sistema Exspeed v 2.0 come la Legge ha richiesto.
Il legale rappresentante della società che gestiva questi dispositivi è stato denunciato per frode nella pubblica fornitura, in quanto gli autovelox erano installati senza le certificazioni richieste dalla legge.
L’intervento della Polizia è coinciso con l’entrata in vigore del nuovo “decreto Autovelox”, che impone regole più chiare sull’installazione e l’uso di questi apparecchi. Questo decreto, voluto dai ministeri delle Infrastrutture, dei Trasporti e dell’Interno, punta a migliorare la sicurezza stradale, ma senza creare ingiusti gravami per i cittadini.
Il partito della Lega, attraverso una nota, ha espresso la sua posizione critica riguardo alla gestione degli autovelox: secondo loro, la priorità è la sicurezza, ma senza tartassare gli automobilisti con dispositivi non conformi.
Cosa possono fare i cittadini
Le città coinvolte nella vicenda sono molteplici, tra cui Venezia, Vicenza e Modena. Gli autovelox in questi luoghi non erano omologati, il che ha permesso agli automobilisti di contestare le multe ricevute, creando un precedente legale importante dopo una sentenza della Corte di Cassazione.
Il Codacons ha spiegato come i cittadini possano contestare le multe entro 60 giorni, rivolgendosi al Prefetto o al giudice di pace. La questione non si limita alle sanzioni, poiché il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per verificare possibili danni erariali causati dall’uso di questi dispositivi non omologati.
Quelli arancioni possono non essere legittimi
Gli autovelox sono stati introdotti in Italia per monitorare la velocità sulle strade, ma il loro utilizzo ha spesso suscitato polemiche. Secondo le normative, questi dispositivi devono essere segnalati in anticipo per evitare frenate brusche e devono rispettare distanze specifiche dai segnali di avviso. Inoltre, gli autovelox devono essere omologati e, se mobili, richiedono la presenza di una pattuglia per la contestazione delle infrazioni.
Tra le varie tipologie, i Velo Ok sono contenitori arancioni spesso vuoti, utilizzati più come deterrenti che come veri autovelox. Questi dispositivi richiedono la presenza di una pattuglia nelle vicinanze per essere considerati legittimi. I box blu, invece, contengono apparecchiature fisse con tecnologia avanzata per monitorare sia la velocità che altri dati del veicolo, come l’assicurazione.