Patente con scadenza illimitata? Da oggi è REALTÀ | La storica sentenza ribalta il Codice della Strada
E se la patente durasse per sempre? Arriva la sentenza che ribalta tutto quello che pensavi di sapere, ecco la novità.
Le cose stanno cambiando per sempre. Il mondo della mobilità e il Codice della strada stanno conoscendo in questi mesi dei cambiamenti a dir poco epocali che riscriveranno tutto quello che eravamo abituati a pensare, anche dal punto di vista della patente, come vedremo tra poco.
Sappiamo infatti molto bene che la patente non dura per sempre. Ci sono delle scadenze ben precise che dobbiamo rispettare. Non dovresti mai guidare per nessun motivo se la tua patente è scaduta, per esempio, perché le sanzioni possono essere veramente severe se ti beccano a infrangere la legge da questo punto di vista. La durata della patente dipende dall’età dell’automobilista. Tra i 18 e i 50 anni, la validità è di dieci anni e diminuisce man mano che si avanti, arrivando a durare solo due anni superati gli 80 anni.
La patente può durare anche meno, però. Questo può accadere a causa di una revoca o di una sospensione, pene molto dure che non devono mai essere sottovalutate per nessun motivo.
Patente revocata, puoi guidare comunque
Con la sentenza numeri 116, la Corte Costituzionale ha stabilito che la guida senza patente da parte di una persona che è stata sottoposta a una misura di prevenzione personale non costituisce un reato, ma un illecito amministrativo. Lo ha stabilito di recente il Tribunale di Nuoro, che ha sollevato la questione nell’ambito di un processo che si è svolto di recente.
La questione che era al centro del dibattito era appunto se fosse giusto trattare come un reato la guida senza patente di una persona che si trova in questa situazione.
Che cosa ha deciso la Corte Costituzionale
Secondo la Corte Costituzionale, dunque, incriminare la guida senza patente di chi è stato sottoposto a una misura di prevenzione personale come questa, anche quando la revoca o la sospensione della patente derivi da precedenti violazioni del Codice della strada, non è compatibile con il principio di offensività.
Questa sentenza ha così l’effetto di ridurre l’ambito applicativo della fattispecie penale che è prevista dall’articolo 73 del codice antimafia. Da tempo si chiedeva una maggiore chiarezza sul tema e ora una spiegazione più definita è finalmente arrivata.