Meloni lo ha rifatto ancora: nuova tassa per gli automobilisti | Questa volta è peggio dell’IVA: 40% di lacrime in più
È saltato l’accordo, dal governo arriva la notizia più brutta che potessi avere: il costo delle auto è destinato a quasi raddoppiare, ecco il perché.
Il costo delle auto sta per raddoppiare e la situazione sta per diventare a dir poco drammatico. Gli automobilisti stanno infatti per conoscere un aumento dei costi dei veicoli a dir poco senza precedenti. Chi ha intenzione di comprare una macchina nuova si ritroverà a fare i conti con nuove importanti tasse che sarà difficile ignorare, dato che sarà quasi pari al 40%.
La novità è stata annunciata dal governo di Giorgia Meloni soltanto qualche giorno fa. Tuttavia, è il 4 di luglio la data più nefasta da questo punto di vista. Stiamo tornando a parlare ancora una volta di auto elettriche, un tema che è fondamentale quando si parla di mobilità. La sfida della transizione ecologica è una delle più importanti che il mondo sta vivendo in questi anni.
Il tema principale di questi mesi è quello delle auto cinesi. Da tempo la Commissione Europea ha infatti posto l’accento sulla concorrenza sleale che i marchi asiatici attuano nei confronti delle aziende italiane.
Auto elettriche, aumentano i costi fino al 40%
Il 4 luglio a Bruxelles era stato fissato l’incontro per parlare della situazione dei dazi. L’Unione Europea aveva infatti annunciato l’intenzione di far entrare in vigore delle tasse pesanti nei confronti delle auto cinesi. Sembrava si stesse per arrivare ad un accordo con il governo di Pechino ma è saltato tutto.
I dazi così entrano in vigore da oggi 5 luglio, anche se in maniera provvisoria. La reazione da parte del mondo della politica non è di certo tardata ad arrivare, dato che il tema aveva spaccato in due l’opinione pubblica.
L’accordo è saltato
Tra i paesi che si sono dichiarati contrari all’entrata in vigore di questi dazi c’è anche la Germania, preoccupata dall’escalation che questa guerra commerciale potrebbe avere. L’anno scorso, un terzo delle vendite del mercato tedesco è stato realizzato in Cina.
Ora ad esprimersi dovranno essere i membri del Consiglio UE in un voto consultivo a maggioranza semplice. L’entrata in vigore dei dazi è stata decisa in seguito all’indagine che l’Unione Europea ha svolto nei confronti delle aziende cinese, accusate di godere dei favoritismi del governo di Pechino.