Italiani sotto scacco: dovranno pagare una nuova tassa sulle automobili | Rimpiangeremo il vecchio bollo auto
Ci sono brutte notizie per gli italiani, che avranno a che fare con prezzi sempre più alti: ecco il perché e che cosa cambia.
Come se non fosse un periodo già abbastanza complicato per gli automobilisti, ora ci si mettono pure nuove tasse. Queste andranno a colpire in maniera pesante le tasche e i risparmi di tutti gli italiani, già messi a dura prova dai rincari che hanno interessato tutto il settore nel corso degli ultimi anni. E la situazione è soltanto destinata a peggiorare, sotto diversi punti di vista.
Oggi torniamo a parlare di auto elettriche, che è uno dei temi più importanti quando l’argomento è la mobilità. Da ormai diversi anni ci sentiamo dire che i veicoli a zero emissioni sono il futuro del settore, ma per il momento queste auto sembrano fare fatica a conquistare l’intero settore. Ci sono ragioni di diversa natura a frenare i veicoli elettrici dal conquistare clientela, primo fra tutti quello dei costi troppo elevati di questa categoria di auto.
Ora per le auto elettriche arriva un nuovo importante costo. Gli automobilisti italiani saranno infatti costretti a pagare sempre di più: ecco che cosa cambia d’ora in poi.
Auto elettriche, arriva la nuova tassa che preoccupa tutti
Il prossimo 4 luglio entreranno in vigore i dazi che la Commissione Europea ha intenzione di imporre sulle auto elettriche che arrivano dalla Cina. Dopo alcuni studi e indagini, le autorità europee hanno accertato che questi veicoli godono di benefici statali e si configura così il caso della concorrenza sleale.
L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di favorire il mercato interno, soprattutto in vista del cambiamento che avverrà dal 2035 in poi, cioè da quando sarà vietata la vendita di auto a combustione termica.
Non è ancora detta l’ultima parola
Sia Unione Europea che Cina di recente hanno concordato di riavviare i colloqui sui dazi. L’idea è quella di aprire un dialogo tra le due potenze con l’obiettivo di evitare l’escalation degli attriti commerciali che potrebbe aprirsi dopo una scelta così drastica da parte del vecchio continente.
A ricoprire un ruolo di mediatore potrebbe essere il governo tedesco, che da tempo si è espresso contrario all’idea di imporre dazi contro le auto cinesi. Anche perché la Cina ha già annunciato dazi sui prodotti europei, se i primi dovessero andare in porto.