Una storia davvero incredibile. Ecco com’è nato il logo Ferrari e da cosa è nata l’idea del Cavallino Rampante.
Non tutti conoscono una parte – forse la più importante – della storia di uno dei marchi italiani più conosciuti e apprezzati al mondo. La casa automobilistica italiana per eccellenza, infatti, è da sempre nel cuore degli appassionati e la sua leggenda resiste ancora oggi, vestendo un carattere di immortalità.
Già a ridosso degli anni ’40, infatti, l’azienda di Maranello riusciva ad imporsi realizzando prodotti che hanno fatto la storia dell’automotive e delle auto da corsa. Uno su tutti la Ferrari 458, intramontabile e bellissimo modello, tra i più venduti in assoluto nella storia della casa automobilistica.
Ma non solo gioielli a quattro ruote. A catturare l’attenzione degli appassionati è certamente ciò che contraddistingue da sempre la casa automobilistica di Maranello: il suo logo. Se sei curioso di scoprire com’è nato il logo Ferrari e da cosa è nata l’idea del Cavalli Rampante, continua a leggere quest0 articolo.
Probabilmente non tutti lo sanno, ma il merito del logo Ferrari appartiene ad un aviatore dell’aeronautica italiana. Francesco Baracca, questo il nome dell’aviatore nato a Lugo, in provincia di Ravenna, fu uno dei primi aviatori italiani ad essere insignito del titolo di “asso dei cieli“. Si tratta di un’onorificenza riservata a coloro che riescono ad abbattere almeno cinque aerei nemici.
Il quinti aereo che riuscì ad abbattere aveva come logo lo stemma di Stoccarda, ovvero proprio un cavallo. La madre di Baracca, la contessa Paolina Baracca, anni dopo scelse quindi di cedere quell’incredibile e storico stemma proprio alla famiglia Ferrari.
La contessa Baracca decise, nel 1923, di donare ad Enzo Ferrari, patron della casa automobilistica lo stemma del cosiddetto “Cavallino Rampante“. All’epoca Ferrari era un pilota che correva per Alfa Romeo e aveva appena vinto la prima edizione del Gran premio del Circuito del Savio.
Enzo Ferrari conobbe nel ’23 il conte Enrico Baracca, il padre dell’asso Francesco, per poi incontrare la madre dell’aviatore. La contessa Paolina, in quel frangente disse: “Ferrari, metta sulle sue macchine il Cavallino Rampante del mio figliolo” promettendogli fortuna. Si trattò di uno scambio che entrò di diritto nella storia dell’azienda di Maranello.