Patente, addio alla revisione se hai un contratto di lavoro | Quei soldi ora ti rimangono in tasca
Niente più revisione qualora dovessi ritrovarti in una situazione del genere, per la gioia dei cittadini, i quali non perderanno più denaro.
Il termine revisione quando si parla di automobili e motori è molto ricorrente. In particolare con questa si intende il controllo che viene fatto ai guidatori per verificare che questi siano in possesso dei requisiti sia psichici che fisici per potersi mettere al volante.
Allo stesso modo poi ci si può sottoporre alla revisione del certificato di guida quando i punti sullo stesso sono stati azzerati. Dunque come dicevamo questo fenomeno può capitare spesso per gli automobilisti. Ma da adesso in poi qualcosa sembra essere cambiato.
Più nel dettaglio, nel caso in cui fossi in possesso di un contratto di lavoro, non dovrai mai più sottoporti alla revisione. Una grande gioia dunque per le persone, che in questo modo potranno aumentare il valore del proprio conto in banca.
Ottime notizie per i cittadini
Finalmente potrai dire addio alla revisione del contratto di lavoro. E’ almeno questo ciò che è accaduto di recente ad una donna dell’istituto agrario di Morigia. Un caso davvero clamoroso che è salito alla ribalta ultimamente e che può in questo modo fare giustizia per i cittadini che vengono respinti da un lavoro in quanto non hanno i requisiti corretti.
Per poter ottenere il posto nella scuola in questione infatti ad una donna era stato comunicato via telefono che sarebbe dovuta essere in possesso della patente del trattore, e, non avendola, le è stata negata la posizione. La realtà però era ben diversa. Tra i requisiti non era obbligatorio quello di avere il certificato di guida in questione. Di conseguenza la signora ha deciso di fare ricorso al Tar, il quale le ha dato ragione, condannando così il Ministero.
Le conseguenze dopo la decisione del Tar
La vicenda raccontata in precedenza è accaduta nel 2017, e dopo i risultati del Tar si è predisposto che all’insegnante verrà attribuito il punteggio che avrebbe dovuto ottenere per la supplenza che le è stata negata.
Allo stesso tempo poi la donna otterrà tutti i salari che le sarebbero dovuti essere attribuiti in quel periodo. Il tutto dovrà avvenire entro i 60 giorni dall’emissione della sentenza stessa. Un caso incredibile dunque, che da adesso in poi farà sicuramente drizzare le orecchie ai selezionatori.