Patente, per il rinnovo ci vogliono tre mesi: rischi di non poter guidare I La situazione è veramente tragica
Quando si avvicina la scadenza della tua patente, conviene che ti porti avanti: puoi metterci anche tre mesi.
Che in Italia la burocrazia sia estremamente lenta e poco efficace non è di certo una novità e nel corso degli anni sembra che i cittadini si siano abituati a tutto ciò, mettendoci una croce sopra. Di certo non farà però piacere quello che leggerai oggi, perché ci sono alcuni casi in cui per rinnovare la patente (e si tratta ovviamente di un obbligo) sembra che ci vogliano diversi mesi.
Come già ben sappiamo, rinnovare la patente è un’obbligo a cui bisogna sottostare, soprattutto se non si vogliono rischiare delle multe che possono essere anche salatissime. Non essere in regola infatti significa essere fuorilegge e sono sempre di più le persone che si scordano di effettuare il rinnovo, per poi pentirsene quando vengono fermati dalle forze dell’ordine al posto di blocco.
I tempi di scadenza della patente dipendono da diversi fattori, ma generalmente conta l’età, che più è alta più richiede dei tempi brevi. Il caso di cui parliamo oggi però ha davvero dell’assurdo, perché c’è chi ci ha messo ben tre mesi per rinnovare la patente: ecco che cosa è successo.
Tre mesi per rinnovare la patente, il caso che fa discutere
La storia che ti raccontiamo oggi è avvenuta a Roma, dove un giovane automobilista, un ragazzo con disabilità, si è sentito dire che gli sarebbero stati necessari tre mesi per rinnovare la patente. Il 20enne è affetto da una grave disabilità motoria e ha dovuto richiedere il rinnovo della patente speciale (che ha una durata di 18 mesi), presentandosi allo sportello con ben due mesi di anticipo.
L’ufficio dell’ASL, però, gli ha comunicato una pessima notizia, cioè che vi era già una lista di attesa di oltre tre mesi. L’ASL si è giustificata raccontando di una grave emergenza che si è verificata e che ha portato alla creazione di lunghe lista di attesa, suggerendo al ragazzo di recarsi fuori regione per velocizzare i tempi.
Le parole della mamma del ragazzo
Il problema sta nel fatto che il ragazzo, non potendo prendere i mezzi a causa della sua grave disabilità, per recarsi in università ha necessariamente bisogno della sua patente e aspettare qualche mese significa perdere l’autonomia che ha conquistato negli anni con fatica, rischiando inoltre di perdere anche le lezioni dell’università a cui si è iscritto.
“Si parla sempre di inclusione, ma la vera inclusione sta nei fatti“, ha raccontato la mamma dello studente, lamentandosi dei troppi ostacoli che la burocrazia sa creare anche in fatto di rinnovo di patente.