Pedaggi, dimmi cosa guidi e ti dirò quanto paghi I La rivoluzione sarà una fregatura per tutti

Paghi in base al veicolo che guidi: ecco la rivoluzione che sta mettendo a ferro e fuoco intere tratte della nostra autostrada.

Sapete da cosa deriva la pratica del pedaggio autostradale? Deriva con ogni probabilità da un’antica usanza, molto in voga nel periodo Rinascimentale, secondo cui tutti coloro che attraversavano i confini di una città, per qualunque motivazione, dovevano corrispondere un dazio al Governatore di quel Comune.

Questa pratica esisteva all’epoca quando ancora l’Italia non era una nazione, bensì un agglomerato di regni comandati da persone diverse, ma è arrivata fino a noi senza troppe evoluzioni.

Ancora oggi, quando prendiamo lo svincolo autostradale verso una città, c’è da pagare un pedaggio, una tassa per accedere.

Con questa nuova rivoluzione però, si torna ancora più indietro nel tempo e il pedaggio verrà calcolato sulla base del mezzo che si sta guidando, che siano auto, bus o tir.

Lo sciopero dei Tir

Si preannuncia davvero una rivoluzione che è iniziata per fortuna in modo abbastanza pacifico: negli scorsi giorni, un centinaio di tir, camion e mezzi pesanti hanno bloccato per qualche ora il tratto di strada che collega tra città fondamentali per il carico e scarico merci, si parla di Firenze Pisa Livorno (FI-PI-LI).

La superstrada ha fatto spesso parlare di sé a causa degli autovelox killer che hanno conferito parecchie batoste a tutti i conducenti e pare che adesso si prospetti un cambiamento davvero poco gradito alle aziende dei trasporti. La Cna Fita Toscana ha infatti organizzato questa protesta contro il pedaggio selettivo che la Regione Toscana vorrebbe introdurre.

La nuova norma che strangola il mercato

La Regione Toscana ha ben pensato di tassare ulteriormente il comparto dei trasporti, proponendo una nuova legge che prevede l’introduzione di un pedaggio selettivo, ovvero di una tassa che devono pagare solo alcuni veicoli (mezzi pesanti e bus) per poter circolare sulla FI-PI-LI.

Tutti i proprietari di tir e camion stanno protestando contro quella che viene ritenuta dai più come una “legge insensata e ingiusta” che andrebbe a penalizzare un settore già in ginocchio da disoccupazione, aumento dei carburanti e limitazioni di accesso alle città.