Ferrari, quei motori che sanno poco di Maranello | Ecco da dove vengono
Ferrari: un nome, una garanzia (italiana). Ma siamo sicuri che ogni singolo componente sia made in Italy? Scopriamolo.
Il marchio Ferrari è uno dei più famosi e prestigiosi al mondo, simbolo di eccellenza, passione e innovazione nel settore automobilistico. La storia della Ferrari inizia nel 1929, quando Enzo Ferrari fonda la Scuderia Ferrari, una squadra di corse che partecipa a vari campionati con auto di altre case.
Negli anni la Ferrari è diventata una delle scuderie più prestigiose e vincenti della Formula 1, ma da dove provengono i suoi motori? La risposta potrebbe sorprendere molti appassionati, perché dietro ai propulsori della Rossa c’è anche uno zampino austriaco. Si tratta della AVL, una società di ingegneria specializzata nella progettazione e nello sviluppo di motori a combustione interna, che collabora con la Ferrari dal 2014.
La AVL ha sede a Graz, in Austria, ed è stata fondata nel 1948 da Hans List, un pioniere dell’automobilismo. Oggi la società conta oltre 11.500 dipendenti in tutto il mondo e offre servizi di consulenza, ricerca, test e simulazione per i principali costruttori di auto e moto. Tra i suoi clienti ci sono anche altre squadre di Formula 1, come la Red Bull e la McLaren.
La partnership tra la Ferrari e la AVL è nata dopo il cambio di regolamento del 2014, che ha introdotto i motori ibridi turbo da 1.6 litri. La Ferrari aveva bisogno di un aiuto esterno per sviluppare il suo nuovo propulsore, che doveva essere competitivo sia in termini di potenza che di efficienza. La scelta è ricaduta proprio sulla AVL.
Una solida partnership
La collaborazione tra le due aziende si basa su uno scambio di informazioni e di know-how, che avviene sia in loco che a distanza. La AVL fornisce alla Ferrari dei software e dei sistemi di simulazione, che permettono di ottimizzare il design e le prestazioni del motore.
Inoltre, la società austriaca dispone di una galleria del vento e di un banco prova dinamometrico, dove vengono testati i prototipi e i componenti del propulsore.
Una sinergia che dà i suoi frutti
La Ferrari, dal canto suo, invia alla AVL dei dati e dei feedback sul comportamento del motore in pista, che servono a migliorare ulteriormente il prodotto. Inoltre, la scuderia italiana beneficia dell’apporto di alcuni ingegneri della AVL, che lavorano a stretto contatto con il team Ferrari sia a Maranello che nei circuiti.
La sinergia tra la Ferrari e la AVL ha dato dei frutti importanti, come dimostrano i risultati ottenuti dalla Rossa negli ultimi anni. Il motore Ferrari è considerato uno dei più potenti e affidabili della Formula 1, capace di regalare vittorie e podi ai piloti della scuderia. Non a caso, la Ferrari ha rinnovato il contratto con la AVL fino al 2024, confermando la fiducia in questo partner strategico.