Una nuova sentenza della Cassazione ribadisce il diritto degli automobilisti in caso di incidenti, contro alcune scelte che possono essere portate avanti dalle compagnie assicurative.
C’è una sentenza, emessa nelle ultime settimane dalla Corte di Cassazione, che sta facendo molto discutere, in quanto cambierà per sempre il rapporto che lega le compagnie assicurative ai loro clienti, nel caso in cui si verifichi un incidente stradale. Con questa sentenza infatti, vengono di fatto estesi i diritti degli automobilisti coinvolti in un sinistro.
Fino ad adesso infatti, le compagnie assicurative avevano la facoltà, per completare pratica e risarcimento della polizza Rc Auto sottoscritta, di poter pretendere anche la rottamazione della macchina in alcune circostanze.
Ad esempio, nel caso in cui la vettura che era stata oggetto dello scontro, aveva subito dei danni molto pesanti, in cui i costi di riparazione superavano di molto quelli preventivati, la compagnia a quel punto sceglie di non pagare la riparazione. E di risarcire l’assicurato, pareggiando il valore commerciale della vettura andata distrutta.
Questo però ha sempre fatto infuriare gli automobilisti, e il motivo è molto semplice. Nel momento in cui faccio un incidente con un’automobile che ha più di 3/4 anni, il valore di mercato diventa già bassissimo, e dunque con la cifra che mi rifonderà la compagnia in quel momento, non riuscirò a comprare una vettura della stessa qualità.
Dovrà invece spendere molto di più ad accontentarmi di un’auto più economiche e inferiori nelle prestazioni, nonostante non abbia alcuna colpa dell’incidente. Questo è stato il principio applicato fino ad adesso, che la Cassazione ha ritenuto ingiusto e lesivo dei diritti degli automobilisti.
Si comprende dunque bene perchè questa sentenza rappresenta un’indubbia vittoria dei consumatori contro lo strapotere delle compagnie assicurative. E darà la possibilità adesso a qualunque cittadino, di contestare la scelta di rottamare l’auto, solo perché la compagnia assicurativa ha più convenienza a pareggiare il valore di mercato dell’auto piuttosto che finanziare la sua riparazione.
Certo, la strada è ancora lunga perché serve l’intervento della politica affinché questa sentenza diventi un principio da rispettare per tutte le compagnie, con la conseguente modifica dei contratti in essere che contengono questa opzione.
Ma questa sentenza rappresenta comunque un grande passo in avanti nella tutela del consumatore che proprio a causa di questa clausola nei contratti Rc Auto, finisce per restare vittima di un incidente, senza aver nemmeno la possibilità di ricomprare un’auto della stessa qualità ed efficienza.