La storia della Renault 25, con cui la casa costruttrice riuscì a conquistare la politica francese, facendola diventare l’automobile dello stato.
La Renault 25 è stato uno dei modelli più importanti prodotti dalla casa automobilistica francese, e non soltanto perché venne molto apprezzata dagli appassionati quando uscì sul mercato. Molta della sua popolarità è infatti dovuta al fatto che a partire dai primi anni ottanta, diventò ufficialmente l’auto di stato della Francia.
Si capisce bene quanto questa per Renault fu una fortuna senza eguali, che diede all’ammiraglia un’esposizione mediatica che il marchio da solo non sarebbe mai riuscito ad ottenere.
Fu l’allora presidente Mitterand ad innamorarsi di questo modello del marchio francese, e a insistere affinché diventasse la vettura di riferimento per le grandi parate della nazione. D’altronde, già solo esteticamente, la Renault 25 colpiva subito per un’eleganza e una sofisticatezza fuori dal comune.
D’altronde fu disegnata da Robert Opron, uno dei più talentuosi designer dell’epoca che si era già distinto nella nazione, per essersi occupati dei disegni di modelli storici sia della Citroen, che della stessa Renault.
La R25 colpiva per un grande spazio che offriva sul retro per i bagagli, e delle linee decisamente più moderne e sinuose rispetto alle berline del tempo. C’è anche da dire che la storia che porterà alla sua realizzazione da parte del team Renault fu lunga e travagliata.
Dopo il successo riscosso dalla Renault 30 lanciata negli settanta, la casa madre decise di puntare sulla costruzione della nuova R20, che doveva distinguersi per una migliore performance.
L’auto ottenne un buon successo, ma all’inizio degli anni ottanta la Renault decise di produrre una macchina che potesse essere apprezzata sia dalle famiglie, che da una fascia più alta della popolazione. La sintesi portò al progetto della Renault 25, a partire dalla formula a due volumi e mezzo che sembrava accontentare tutti. Anche le sue grandi maniglie cromate rappresentano una vera innovazione per i tempi.
Una cosa che sorprese i consumatori fin da subito, fu il grande spazio al suo interno, che non sembrava nemmeno possibile, osservandola da fuori. I sedili furono rivestiti in pelle e su quelle posteriori si optò per una maggiore altezza del divano per poter osservare meglio il paesaggio, altra scelta inusuale per i tempi.