C’è un errore da non fare mai nel rinnovo della patente speciale di guida, che può persino essere punito con la reclusione in carcere.
Tutte le persone che sono affette da disabilità, hanno comunque la possibilità di poter guidare un mezzo su strada, attraverso il conseguimento della patente speciale. Si tratta di un documento che stabilisce l’idoneità alla guida, richiedendo, però nei casi di inabilità fisica più gravi, anche delle modifiche alla vettura in modo che possano essere utilizzate dal disabile.
Il primo passo per ottenere la patente speciale di guida, è quello di vedersi certificata la propria condizione fisica da una Commissione Medica della Asl territorialmente competente. A colui che presenta domanda, è richiesto al momento della visita di presentare sia un documento di identità che un certificato medico che ne attesti la sua condizione e giustifichi dunque la visita.
In alcuni casi, la commissione della ASL potrebbe anche pretendere dal contribuente una documentazione aggiuntiva, che include sia una diagnosi più precisa della patologia di cui soffre, sia una prova di guida che attesti sul campo la sua idoneità.
Nel momento in cui la persona ottiene la patente speciale, questi non dovrà rifare l’intero iter al momento del rinnovo, in quanto nella maggior parte dei casi, gli basterà semplicemente presentare un’autocertificazione che confermi il suo stato di salute.
Molti cittadini in possesso della patente speciale però, spesso per accelerare la procedura e non andare incontro ad ulteriori controlli circa la loro idoneità, scelgono a volte di omettere la loro condizione di disabilità. La legge prevede infatti sanzioni pesantissimi per chi si macchia di questa omissione. Nello specifico infatti, il codice penale italiano prevede fino a due anni di reclusione per tutti i cittadini che presentano un documento falso nel corso di un iter burocratico con l’amministrazione pubblica.
Ma nei casi di chi omette la condizione di disabilità, il reato si configura persino in modo più grave perché subentra anche il falso ideologico, e dunque la pena detentiva può aumentare fino a sei anni.
Oltretutto, nel caso in cui l’automobilista che ha omesso la sua condizione di disabilità finisca per fare un incidente stradale coinvolgendo terze persone, a quel punto la compagnia assicurativa potrebbe rifiutarsi di risarcire quanto dovuto e previsto dal contratto, e rivalersi legalmente su di lui.