I robot taxi di Cruise a San Francisco sembravano l’inizio di una nuova era, invece a distanza di qualche anno, le cose non stanno andando affatto bene.
San Francisco doveva rappresentare per Cruise, estensione di General Motors specializzata in Robotica, la prima vera grande città che avrebbe mostrato al mondo il futuro che verrà.
Alcuni anni fa infatti, nella città americana sono stati rilasciati i primi robot taxi al mondo, e San Francisco si candidava dunque a diventare una delle prime città a sperimentare un servizio che sarebbe diventato il futuro della mobilità nei prossimi decenni.
Non tutto però è andato secondo i piani, ma adesso la Cruise ha annunciato la decisione di ridurre del cinquanta per cento, le flotte di robot taxi presenti. Il motivo di questo richiamo, è dovuto al fatto che nell’ultima settimana si sono verificati troppi incidenti causati da questi prototipi di guida autonoma.
In particolare, c’è stato un cliente che ha colpito molto l’opinione pubblica. Un robot taxi, che si è improvvisamente bloccato mentre si trovava ad un incrocio, finendo per scontrarsi contro un camion dei pompieri. Questo incidente ha rappresentato un po’ il colpo di grazia per la credibilità della Cruise.
A San Francisco si discute ormai da diversi anni, ovvero da quando Cruise e Alphabet hanno ottenuto le autorizzazioni governative per sperimentare la guida autonoma nelle città, si discute dei danni causati dai robot taxi. I quali assomigliano più a prototipi che non sembrano ancora in grado di garantire una guida autonoma sicura al 100 per cento.
E tanti politici di opposizione di San Francisco, ne chiedono addirittura il ritiro totale dalla città, sostenendo una pericolosità su strada a cui la Cruise non sa porre rimedio. Bisogna anche dire che l’annuncio della compagnia di robotica di proprietà della General Motors, non è arrivato in modo spontaneo, ma dalle pressione esercitate dalla Motorizzazione di San Francisco, preoccupata per i sempre più numerosi incidenti.
Il fatto poi di aver interferito con l’operato dei vigili del fuoco, ha probabilmente rappresentato un punto di non ritorno in tal senso. La società ha poi pubblicato un comunicato firmato dal direttore generale di Cruise della città di San Francisco: “Continueremo a lavorare in collaborazione con le autorità di regolamentazione e i dipartimenti cittadini sulle interazioni EMV per ridurre la probabilità che incidenti come questi si ripetano”.
Di sicuro la decisione di far ritirare un terzo dei veicoli di guida autonoma a Cruise segna un deciso stop sui test di guida autonoma, che sembrano ormai vicinissimi dal produrre esiti positivi.