Esistono dei trucchi per evitare il furto del catalizzatore, non serve spendere un capitale in sistemi di protezione, basta seguire questi consigli
I ladri d’auto sono sempre in agguato. C’è da dire che la situazione è aggravata anche dal periodo che di certo non è dei migliori, tra prezzi dei ricambi alle stelle e tempi di attesa biblici per la sostituzione di qualsiasi componente.
Diciamo che in questi anni post pandemia si sono venute a creare le condizioni ideali per la diffusione di un fenomeno che sta colpendo in larga scala: i furti dei veicoli per sottrarre i pezzi di ricambio.
I ladri di oggi conoscono molto meglio di noi come sono fatte le automobili e il valore che possono arrivare ad avere sul mercato nero i pezzi di ricambio più richiesti e costosi.
Un’auto usata vale molto di più se venduta a pezzi piuttosto che intera, quindi i malviventi preferiscono smontare le parti più di valore delle auto, talvolta senza nemmeno il bisogno di rubare l’intero veicolo.
Ultimamente, con la diffusione delle auto elettriche, stanno dilagando i furti delle batterie. Si tratta come ben sappiamo di un pezzo di grande valore, anzi sicuramente del più costoso in assoluto, il quale può fruttare anche diverse decine di migliaia di euro. Per i ladri però rubare una batteria potrebbe essere abbastanza difficoltoso, dato che bisogna mettere sottosopra mezza macchina per arrivare a questo prezioso componente.
Spesso allora si opta per una soluzione più a portata di mano, ma lo stesso notevolmente redditizia. Il che richiede un piano più semplice da mettere in pratica. Innanzitutto cambiano gli obiettivi: le auto elettriche sono sempre un po’ più rognose da ripulire, perché a parte la grande batteria e i fari di ultima generazione, non hanno un gran numero di componenti appetibili a portata di mano. Sulle auto termiche invece si può sempre puntare sul caro e vecchio catalizzatore. Ormai praticamente rubano solo quello.
Perché il catalizzatore? Perché il suo interno è una miniera portatile di terre rare che sul mercato nero fruttano anche più dell’oro al grammo. Materiali come il platino, il palladio e il rodio, che hanno un valore molto elevato, spingono molti ladri a rubare le marmitte catalitiche e a rivenderle a un prezzo che si aggira intorno ai 1.000 euro. Il rodio, ad esempio, è un metallo estremamente scarso e quindi super prezioso, forse il più prezioso al mondo. Considerando che un catalizzatore nuovo può arrivare a costare anche 4.000 euro in casa madre (per un’auto di gamma medio-alta), potremmo dire che per gli acquirenti è un vero affare.
Esistono sistemi per scongiurare il furto del catalizzatore? Ebbene sì. Alcuni si trovano sul mercato e costano anche un occhio della testa, come i gusci protettivi in acciaio per evitare che i ladri possano aver libero accesso al pezzo, altri invece non costano nulla e funzionano comunque ottimamente. Partiamo da un dato: i SUV e i fuoristrada sono i veicoli più presi di mira, perché sono i più alti e quindi è più facile per un ladro operare sotto il veicolo. Proprio questo fattore ci porta a un’altra conclusione, ossia che per prevenire il furto del convertitore catalitico è meglio parcheggiare l’auto in zone ben illuminate ed evitare di salire con due ruote sul marciapiede. È inoltre consigliabile contrassegnare il pezzo incidendo un numero o una sigla per evitare che venga rivenduto sul mercato nero.