C’è un modello della Fiat che non è mai stato messo in commercio, ma che è diventato famosissimo grazie all’avvocato Gianni Agnelli.
C’è un modello della Fiat che ha fatto la storia della casa automobilista, divenendo una vera e propria vettura di culto, ma che però non è molto conosciuto tra gli appassionati.
D’altronde parliamo di una macchina che non è mai stata lanciata in commercio, ma che invece apparteneva a Giovanni Agnelli, che la commissionò all’azienda per il suo uso personale.
Era infatti il 1971 quando l’avvocato contattò il centro stile Fiat con una richiesta molto specifica: realizzare una station wagon, partendo da un modello che aveva molto successo, l’ammiraglia 130, ma personalizzandola per l’avvocato.
Il risultato fu una vettura diventata ben presto iconica, progettata e realizzata dall’Officina Introzzi, che aveva sede vicino al lago di Como. Di questa automobile ne furono prodotti solamente quattro esemplari, tutti destinati alla famiglia Agnelli. Per quanto riguarda la meccanica, gli ingegneri non cambiarono nulla rispetto all’ammiraglia 130, e lasciarono ad esempio le sospensioni indipendenti su tutte e quattro le ruote.
Il motore era invece un sei cilindri a V, dotato di due alberi a camme in testa, un blocco 3,2 litri con 165 cavalli di potenza. Di queste quattro auto, fu il modello dato a Gianni Agnelli a divenire ben presto iconico, in quanto la usava spesso per spostarsi, scatenando l’attenzione dei curiosi, dato che non si trattava di un modello commerciale della Fiat e nessuno dunque la conosceva.
L’avvocato scelse oltretutto un colore molto particolare, optando per una verniciatura argentata e delle fiancate che erano state ricoperte con del legno finto.
Ben presto, anche all’interno della famiglia, alla macchina venne dato il soprannome di Villa d’Este. L’avvocato la usava spessissimo, e per questo tanti vip iniziarono a notarla, durante le sue vacanze invernali a St.Moritz, e la station wagon aveva proprio lo scopo di contenere senza problemi tutta l’attrezzatura necessaria a sciare.
In seguito, la vettura fu regalata dall’avvocato al suo antiquario di fiducia che la conserva ancora adesso. Quella che invece era destinata ad Umberto Agnelli, si trova tutt’ora esposta al FCA Heritage di Torino.