Stiamo facendo l’abitudine a veicoli sempre più automatizzati e intelligenti. Ma le loro funzioni a volte interferiscono un po’ troppo con l’uomo
Le auto moderne sono dotate di tutta una serie di diavolerie digitali e tecnologiche da far impallidire le loro rivali anni ’80 e ’90 che, nonostante tutto, le battono ancora oggi in fatto di qualità.
Non è un’opinione infatti che molte auto gloriose del passato siano ancora vive e vegete per strada. Anche se inquinati e magari poco sicure, comunque hanno saputo dimostrare negli anni la loro robustezza grazie alla scelta dei costruttori di impiegare materiali di prima qualità.
Oggi è come se nella produzione di auto si sia deciso di sacrificare un po’ la qualità generale degli interni con dotazioni di tutto rispetto che fanno delle auto moderne una specie di computer connesso in tutti i modi possibili e immaginabili con la strada.
Telecamere, sensori di parcheggio, sistemi di assistenza alla guida che ci riportano in carreggiata da soli solo se sbandiamo lievemente in autostrada. Tutto super tecnologico, sicuro e di grande interesse per gli sviluppi futuri. Ecco sì, proprio futuri.
Se infatti domani dovessimo comprare un’auto nuova o usata che sia, difficilmente il nostro parametro principale nella scelta sarà chiedere se è dotata di frenata automatica d’emergenza o di rilevamento dell’angolo cieco. Anzi, potrebbe darsi il caso che cercheremo un sistema per disattivare almeno alcuni di questi apparecchi di sicurezza che stanno invadendo un po’ tutti i veicoli, risultando nel complesso un po’ fastidiosi. Almeno per chi è abituato a guidare senza troppi fronzoli.
Per esempio, facevamo riferimento al sistema di assistenza al mantenimento della corsia. Non so se qualcuno di noi lo ha mai provato, ma rischia di essere addirittura pericoloso. Quando si cerca semplicemente di cambiare corsia senza la freccia inserita, nel migliore dei casi inizia a suonare un allarme, nel peggiore l’auto ritornerà al suo posto nonostante i nostri sforzi per cambiare corsia. Un altro sistema non proprio simpatico è il cruise control adattivo. Questa tecnologia sarà anche innovativa rispetto al normale cruise control, ma di certo non riesce a prevedere le azioni degli altri conducenti come invece può benissimo fare il cervello umano, motivo per cui ci troviamo sempre a guidare con un meccanismo che si adatta a situazioni che si sono appena date, non a quelle che si daranno tra qualche secondo.
Per non parlare poi del parcheggio automatico. Già un sistema che richiede più tempo di un essere umano nel parcheggiare non sembra a occhio una vera rivoluzione tecnologica. Difatti sono in tanti a non usarlo mai. Per quanto riguarda la frenata automatica di emergenza invece, nonostante sia pensata per aumentare la sicurezza, cosa che in effetti fa, provoca spesso arresti di emergenza casuali perché scambia un’auto parcheggiata in curva per una in movimento. In altri casi il sistema si attiva perché ritiene che il conducente non abbia notato il pedone sul marciapiede accanto al parcheggio in cui sta facendo retromarcia, e anche in questo caso inchioda.
Avere la macchina che frena senza motivo è potenzialmente pericoloso anche se il sistema è pensato davvero per aiutare a evitare un incidente. All’appello mancano poi tutti gli altri piccoli avvisi di controllo, come il “bip” emesso da alcuni modelli di auto se solo non stiamo sempre lì a stringere abbastanza il volante, come anche il flagello dei sensori di parcheggio che sembrano impazzire non appena ci avviciniamo troppo a un altro veicolo. Insomma, i sistemi di assistenza alla guida sono un grande salto in avanti verso le auto del futuro, ma ci troviamo a vivere in un periodo di transizione dove ancora non sono né carne né pesce e forse hanno bisogno di qualche annetto per adattarsi loro stessi alla convivenza con le imperfezioni umane in macchina.