Prezzi della ricarica fuori controllo | I costi nascosti dell’elettrico
Sembrava l’alternativa migliore in questo momento di rincari del carburante che non fanno ben sperare nemmeno per il futuro, e invece anche il pieno di elettroni inizia a pesare
In questi tempi di caro carburante saranno in tanti i lettori a chiedersi se sia ancora conveniente mantenere in vita un’auto a motore termico o rottamarla e fare il grande salto verso l’auto elettrica.
Magari questo innalzamento dei prezzi potrebbe spingere esse stesse da incentivo – se gli incentivi statali sembrano scarsi – a intraprendere un buona volta il cammino della transizione ecologica, che prima di tutto è una transizione energetica.
La decisione però non è così semplice. I prezzi dei veicoli elettrici non sembrano abbassarsi di un euro, anche se in effetti le case cinesi sono pronte ad aggredire i mercati in modo molto deciso con auto dai prezzi decisamente allettanti.
Auto che in certi casi assomigliano più a cloni dei modelli europei e che da qualche parte dovranno pur giustificare questa convenienza nel prezzo. E qui sorge il problema della qualità: conviene pagare poco più di 10.000 euro per un’auto che non assicura materiali e assemblaggi allo stesso livello di quelle europee? Ai posteri l’ardua sentenza.
Le criticità di domani
La barriera del prezzo in molti casi appare ancora determinante nella diffusione dei veicoli elettrici, come d’altronde ha sottolineato recentemente anche lo stesso amministratore delegato di Renault, Luca de Meo, sostenendo che l’auto a zero emissioni sia al momento una reale opportunità solo per chi può permettersela. Tutti dicono che il prezzo sarà più conveniente mano a mano che questa tecnologia si diffonderà in futuro, ma la realtà sotto sotto è ben diversa.
Questi buoni propositi di abbattere i prezzi e rendere i veicoli elettrici più abbordabili per tutte le tasche dovrà prima o poi scontrarsi con un grave problema che incombe come una spada di Damocle sulla testa di tutti i costruttori: la scarsità di litio e altre materie prime. Questa mancanza cronica di elementi naturali, al momento tanto indispensabili per la fabbricazione delle batterie, porterà entro il 2030 – stando alle previsione degli esperti – a un collasso della domanda e a possibili conflitti per mettere le mani su terre rare e processi estrattivi.
Prezzi delle ricariche alle stelle, serve un tetto massimo
Questo futuro non è incoraggiante, ma quello che in realtà preoccupa di più i proprietari di veicoli elettrici nel breve periodo sono i prezzi delle ricariche. Le tariffe di ricarica sono troppo elevate e sarebbe opportuna l’introduzione di limiti di prezzo e nuovi incentivi per colonnine ad alta potenza, come propone un lettore di Viaelettrico.it. Il quale chiede interventi governativi per regolamentare l’industria e garantire l’accessibilità dell’elettrico per tutti, sollecitando un intervento dell’Antitrust per tenere a bada il fenomeno delle tariffe di ricarica fuori controllo.
Il costo dell’elettricità per poter ricaricare la propria automobile nelle varie stazioni di servizio è infatti 10 volte maggiore rispetto alla tariffa domestica. Motivo per cui sempre più persone evitano gli abbonamenti di ricarica alla colonnina pubblica e ricaricano le auto elettriche a casa evitando i consumi fissi mensili. Le stazioni di ricarica ad alta potenza sembrano apprezzate, ma i prezzi non sarebbero giustificati dal costo delle infrastrutture.