Il famoso chef napoletano Antonino Cannavacciuolo ha una passione molto forte verso il mondo dei motori. E possiede un parco auto da sogni. vediamo quali sono le sue vetture preferite.
Ci ha messo davvero poco Antonino Canavacciuolo a conquistare il nostro paese con la sua simpatia. L’ormai famosissimo chef napoletano ha iniziato il suo percorso nella televisione italia quasi dieci anni fa, approfittando finalmente di un momento in cui la cucina italiana riusciva a ritrovare nuovo splendore e interesse grazie a programmi come Masterchef.
E al pari di Carlo Cracco, Cannavacciuolo è diventato subito una delle figure più apprezzate dal pubblico come giudice, complice un carattere a volte duro, ma che spesso si è anche distinto per una grande bontà d’animo ed empatia con chi stava accanto.
Non tutti sanno però che la cucina non è l’unica passione del cuoco napoletano. Come tanti altri personaggi famosi, anche Cannavacciuolo nutre infatti una fortissima passione verso il mondo dei motori.
L’uomo infatti possiede una collezione di auto di lusso che testimonia quanto sia forte e ricercata la sua passione in questo ambito. La maggior parte delle sue vetture sono custodite nella sua Villa Crespi, e tutti coloro che l’hanno visitata, testimoniano quanto lo chef tenga a tutte le auto che ha comprato nella vita.
Nel parco macchine di Cannavacciuolo troviamo tante auto sportive, come ad esempio la Porsche 911, l’iconica Abarth 112 e la Fiat sport 127. Ma come ha raccontato lo stesso cuoco napoletano in più di un’intervista, la sua macchina preferita resta una e una soltanto: la Lancia Delta integrale.
Non abbiamo informazioni in merito, però si può supporre che questa sua preferenza nasca dalla passione per il mondo rallystico, che è stato negli anni ottanta letteralmente sconvolta dall’arrivo della Lancia Delta.
Una passione che lo accomuna a personaggi come Renato Pozzetto e Giorgio Faletti, che nel tempo libero hanno sempre seguito questo sport con estremo interesse. Anche perché la Lancia Delta Integrale, come accennavamo in precedenza, è un modello simbolo del modello del rally.
Negli anni ottanta riscosse così tanto successo tra gli appassionati che a un certo punto per la casa costruttrice fu inevitabile inizia a proporre delle versioni per il mercato privato, come quella acquistata da Cannavacciuolo.