Il rabbocco dell’olio motore: ecco tutte le caratteristiche per scegliere quello giusto. Ma attenzione a un olio green che può essere diabolico per il nostro motore.
Tutti una volta nella vita abbiamo fatto un rabbocco di olio all’interno del motore della nostra auto o del nostro scooter, e magari qualcuno più esperto si sarà cimentato anche ad un cambio completo di olio, andando cosi a sostituire il vecchio olio sporco e annerito con uno nuovo e pulito. Ma la vera domanda è: siete davvero sicuri di sapere realmente a cosa serve l’olio motore?
L’olio motore, di cui in commercio ne esistono diverse tipologie, ognuno con le proprie caratteristiche, è importantissimo non solo per le prestazioni del motore, ma anche per la sua conservazione nel tempo e quindi per preservare quanto più a lungo possibile ogni suo componente.
Facendo un paragone con il corpo umano, possiamo considerare il motore come il nostro cuore, e il sangue che scorre all’interno il nostro olio, dunque, migliore sarà il nostro olio migliori saranno prestazioni e ottimizzati i suoi componenti negli anni. Attenzione però a scegliere l’olio giusto.
Ogni motore, che sia diesel o benzina, necessita di un proprio olio. Spesso questo compito è affidato integralmente al nostro meccanico di fiducia, il quale saprà sicuramente qual è la miscela giusta per il nostro motore. Ma se ci propongono un olio green, siamo sicuri che sia davvero la giusta scelta da fare? Ecco la risposta degli esperti.
Abbiamo detto che l’olio motore è essenzialmente una miscela che ha il compito di lubrificare le componentistiche del nostro motore. L’olio è generalmente composto da idrocarburi con l’aggiunta di alcuni additivi che modificano la base chimica e la rendono più o meno viscosa. Esistono sul mercato solo tre tipologie di oli motore: minerale, sintetico e semi sintetico.
Bisogna tuttavia prestare attenzione ai numeri che troviamo sulle confezioni del nostro olio: ogni numero, o meglio sigla, sta ad indicare la viscosità dell’olio e dunque la condizione migliore di utilizzo di quel determinato tipo. La sigla è cosi composta: un numero iniziale, che indica la viscosità dell’olio a freddo, una “W” che sta per “winter“, seguito subito da un altro numero che indica la viscosità a caldo dell’olio e dunque la massima temperatura a cui quell’olio è in grado di lavorare.
In Italia, in linea di massima, viene spesso utilizzato un olio del tipo 5W30 oppure un 10W40 proprio perchè in base alle temperature esterne che caratterizzano il nostro paese, questo tipo di olio è quello che generalmente è utilizzato per la maggior parte dei veicoli. Tuttavia esiste un tipo di olio con sigla 0W20, ma questo tipo di olio davvero fa bene al nostro motore ?
Un tipico olio 5W30 ha un alta viscosità e una forte resistenza alle temperature esterne e del motore, per cui è un tipo di olio che è studiato per durare nel tempo, per ciò un tagliando e quindi una sostituzione di questa tipologia di olio può essere effettuato anche dopo 10 mila o 20 mila km. Il discorso è diverso per l’olio con sigla 0W20: questo difatti ha una bassissima viscosità e una bassissima resistenza alle temperature, per cui questo tipo di olio, se introdotto all’interno del motore alle altissime temperature, non sarà in grado di lavorare perfettamente e soprattutto tenderà ad evaporare in poco tempo andando a compromettere seriamente tutti gli ingranaggi. Questo tipo di olio 0W20 potrà essere utilizzato in tutti quei motori i quali non vengono utilizzati spesso, e dove la sostituzione dell’olio sarà frequente, tipico dei motori da corsa.