I trucchi dei concessionari per spillare prezzi più alti agli automobilisti | Ecco fin dove porta la crisi del settore
Il mondo dell’auto si sta cannibalizzando per fare soldi, facendo in modo che i clienti paghino di più per auto che potrebbero acquistare a meno, vediamo come fanno
Tutti sappiamo che da anni sta andando avanti ormai una crisi nera che attanaglia il settore automotive. È iniziato tutto con la carenza di componentistica base qualche anno fa.
Ma da poco tempo a questa parte sembra che si siano instaurate dinamiche non solo sleali, ma anche pericolose per la sopravvivenza stessa di un mercato che già ha subito forti contraccolpi.
La crisi dei semiconduttori che secondo alcuni esperti analisti farà sentire i suoi effetti ancora a lungo – si stima una normalizzazione addirittura nel 2028 – ha trasformato radicalmente il settore.
Tanto radicalmente che non solo i costruttori hanno dovuto correre ai ripari gonfiando i prezzi, ma ora anche i venditori stessi stanno attuando con strategie volte a minare la concorrenza e ingannare i clienti con l’unico obiettivo di racimolare qualche quattrino in più.
Tempi di attesa biblici
Chi di noi ha in questi anni voluto acquistare un veicolo nuovo, si sarà reso perfettamente conto che i tempi di attesa per averlo ‘chiavi in mano’ sono diventati biblici. Per alcuni modelli sportivi molto richiesti dal mercato si è addirittura arrivati ad aspettare due anni. Solitamente i clienti sono stati in tutto questo periodo abituati ad accettare questa condizione e se proprio volevano quel particolare modello, l’hanno presa con filosofia e si sono armati di pazienza mettendosi in lista d’attesa.
Vedendo che molti acquirenti non avrebbero voluto cambiare mai e poi mai il modello prescelto per un altro, e anzi, sarebbero stati disposti ad aspettare anche due anni pur di averlo, si sono iniziate ad instaurare delle logiche di competizione sleale fra concessionarie. Molte di queste, in competizione tra loro, starebbero acquistando i veicoli più richiesti dai concorrenti in un contesto di carenza di offerta a livello globale e rivendendoli usati a km zero a prezzi massicciamente gonfiati per evitare che i clienti vengano messi in una lunga lista d’attesa.
Sleali fra loro, poco trasparenti con i clienti
Proprio così. Gli effetti collaterali della crisi dei semiconduttori sono anche questi. La notizia riguarda il mercato australiano ed è stata riportata dal giornale britannico Daily Mail, che ha denunciato una serie di pratiche scorrette in cui a farne le spese alla fine sono sempre i consumatori. Nell’articolo si menzionano modelli sportivi di brand molto noti, come Honda, Toyota, Hyundai e Volkswagen, acquistati dai concessionari rivali a prezzi di mercato e rivenduti con un margine di guadagno di 20-30.000 dollari in più.
Anche in Australia i problemi della catena di approvvigionamento globale stanno facendo lievitare i prezzi per chiunque sia alla ricerca di un nuovo veicolo. E siccome negli ultimi anni i concessionari hanno avuto grosse difficoltà a reperire scorte di usato di buona qualità, si sarebbe innescata questa nuova opportunità di business basata sulla vendita di auto semi usate o a km zero a prezzi nettamente superiori ai modelli nuovi di zecca. In questo modo il cliente in cerca di un determinato modello, ma non disposto ad aspettare 2 anni per averlo, è invece disposto a pagare 20.000 dollari in più per poterlo guidare subito. La dinamica che si è innescata però è pericolosa, perché i concessionari di altri marchi stanno letteralmente togliendo le auto nuove dal mercato e impedendo ai clienti legittimi di comprarle a un prezzo equo.