Furti auto: nell’era delle elettriche rubano solo questo componente
Dopo i catalizzatori, i sistemi di entertainment, gli air-bag e le ruote, oggi il mercato nero dei pezzi di ricambio si sta concentrando su altri costosi componenti d’auto.
Il considerevole aumento dei prezzi dei materiali fa crescere il disagio sociale in Italia. Ad aprile 2023, Confcommercio calcolava un indice di disagio sociale pari a 16,7 (in aumento) e una variazione dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto pari al 7,9% (anch’essa in aumento).
La crescente area del disagio sociale è in rapporto diretto con l’inflazione: un andamento dei prezzi sostenuto può rallentare il graduale miglioramento del mercato del lavoro di cui il benessere sociale è naturale conseguenza.
Il malessere sociale ha determinato negli ultimi anni anche la crescita esponenziale del mercato criminale con una diffusione generalizzata di furti in appartamento (Toscana ed Emilia Romagna le più colpite nell’estate 2023 con rispettivamente 10,8 e 10,6 furti denunciati ogni mille famiglie), furti d’auto, di materiali e di componenti (soprattutto i più costosi e più facili da smontare).
Proprio sui componenti, oltre i frequenti casi di furto di pneumatici (molto spesso i veicoli vengono ritrovati poggiati su 4 mattoni) e la caccia sfrenata ai catalizzatori delle marmitte (che contengono metalli preziosi come il palladio), stiamo assistendo ad un nuovo trend che, secondo gli investigatori, è stato importato da San Francisco (CA).
Il nuovo obiettivo dei ladri di componenti d’auto
Con il crescere del mercato delle auto elettriche-ibride stiamo registrando in molte città italiane sempre più frequenti episodi di furto di batterie nelle auto ibride. Le batterie al litio sono pezzi di grande valore (una batteria può costare fino a 10.000 euro) che, grazie al crescente numero di ibride in circolazione, possono essere facilmente piazzate sul mercato nero.
I cosiddetti “predoni del litio” non sono degli sprovveduti, nelle auto ibride le batterie sono solitamente alloggiate sotto i sedili posteriori e per raggiungerle bisogna, in molti casi, tagliare tutti i cavi elettrici dell’auto e smontare i sedili. Armati di precisa strumentazione, tagliano la guarnizione del finestrino ed entrano nell’abitacolo lasciando i vetri intatti e senza far alcun rumore, una volta dentro prelevano esclusivamente le batterie.
Un fenomeno preoccupante
A Roma si parla di “strage di batterie dei veicoli ibridi nella Capitale”, escalation di furti in Campania, in provincia di Torino (in poche ore due episodi a Carmagnola e Nichelino), poi ancora a Modena, Verona, Milano e in tutte le città in cui, sempre più spesso, si trovano parcheggiate auto ibride.
La caccia alle batterie a cui stiamo assistendo desta non poche preoccupazioni e la necessità di proteggersi e prevenire furti è sempre più sentita dai possessori di auto ibride o elettriche. Ci si augura, a tal fine, che qualche produttore riesca a progettare sistemi di aggancio più sicuri per questi preziosi componenti.