Autovelox mobili: perché sono più rognosi | Istruzioni per l’uso
Multe per eccesso di velocità: attenzione alla differenza tra i vari tipi di autovelox! In questo caso, la multa è assicurata.
Sapevi che ci sono due tipologie di autovelox? C’è l’autovelox stradale fisso, un dispositivo sempre presente sulla strada che segnala la velocità delle auto in quel punto della strada; c’è invece un dispositivo molto più cattivo nel catturare la velocità che è l’autovelox mobile, ovvero quello che la polizia installa momentaneamente su un tratto di strada, magari nelle ore di punta.
Per tutti i conducenti è essenziale riuscire a capire la differenza tra i due tipi di dispositivi per il rilevamento di velocità, poiché dalla loro tipologia dipende anche la modalità di ricorso per multa ricevuta. Qualcosa in comune tra i due c’è, ed è il fatto che il verbale della multa arriva in differita, ovvero dopo un mese dall’avvenuto accertamento e direttamente a casa del proprietario del veicolo.
Facciamo un breve ripasso di cosa vuol dire multa in differita: quando la polizia accerta una violazione del Codice della strada, è tenuta a fermare il conducente dell’auto e a segnalare il verbale ricevuto. Il conducente, da quel momento, sa di aver infranto una norma e di aver ricevuto una sanzione, quindi ha diritto di firmare per la colpa e pagare oppure di impugnare il verbale e fare ricorso.
Quando invece la multa è in differita, il conducente non sa in effetti di aver ricevuto una sanzione fino a quando la multa non arriva a casa tramite posta. In questo caso, può impugnare il verbale anche dopo un mese dall’accaduto. Le multe in differita sono proprio la tipologia di sanzioni che avvengono tramite gli autovelox. Ecco come fare ricorso se l’autovelox è mobile.
Autovelox mobili, ecco perché sono i più cattivi
L’utilizzo degli autovelox può avvenire sulle strade urbane ed extraurbane solo e soltanto quando è stato autorizzato il loro utilizzo tramite apposito decreto prefettizio, ciò vuol dire che le autorità devono richiedere un permesso speciale e motivato per apporre il dispositivo in quel tratto di strada. Il dispositivo poi deve essere adeguatamente segnalato ai conducenti. Il decreto prevede quindi tutte le specifiche sulla posizione dell’autovelox fisso e le sanzioni segnalate arrivano a casa dei conducenti tramite multa differita.
Ecco quindi la differenza sostanziale con gli autovelox mobili, che è anche ciò che li rende più cattivelli sulla strada: i dispositivi di rilevamento velocità mobile non hanno bisogno del decreto prefettizio per essere validi! Essi possono essere montati sulla strada dalla Polizia stradale e rilevare la velocità delle auto per un lasso di tempo deciso dalle autorità. Anche in questo caso la multa arriva in differita, ma ci sono dei cavilli specifici e burocratici che rendono l’eventuale ricorso più rognoso per il conducente.
Le modalità del ricorso
Quando ricevi una multa in differita per eccesso di velocità segnalata dall’autovelox mobile, il ricorso per impugnare la multa è più difficile per il conducente. Il primo motivo è quello che non si può fare ricorso per mancato decreto Prefettizio del dispositivo, poiché l’autovelox mobile non ne ha bisogno per essere attivo e per rilevare le contravvenzioni.
Si può però chiedere il ricorso e l’annullamento del verbale solo e soltanto se sussistono queste mancanze legate all’accertamento del verbale: se per esempio al dispositivo non è stata fatta la taratura del chilometraggio almeno una volta all’anno (questo potrebbe significare che il dispositivo ha un difetto di rilevamento velocità); se la posizone dell’autovelox mobile non è stata segnalata a dovere; oppure se ci sono degli errori nella notifica del verbale, per esempio se arriva oltre i 90 giorni previsti.