Scoperta da Hyundai la nanotecnologia per autoriparare i danni alla vernice | Addio carrozziere
Questa novità ci proietta nel futuro dell’auto. Sarà sempre più necessario proteggere la carrozzeria dei nuovi veicoli per non interferire con la complessa sensoristica
Le carrozzerie hanno un ‘tallone d’Achille‘ estremamente vulnerabile: si rovinano con niente e basta davvero pochissimo per compromettere del tutto l’aspetto originario della vettura.
Sono sufficienti solo un paio d’anni scarsi di utilizzo per conciare l’auto a un campo di battaglia, soprattutto se non abbiamo modo di ricoverare il veicolo di notte in un garage.
Sportellate altrui, graffi da parcheggio, vernice rovinata dalla furia dagli elementi atmosferici: tutte queste situazioni contribuiscono ad abbruttire la nostra carrozzeria sotto il nostro sguardo impotente.
Certo, abbiamo anche soluzioni abbastanza efficaci per prevenire il formarsi di antiestetici graffi, o peggio, delle strisciate che lasciano il segno indelebile del loro passaggio, ma si tratta spesso di applicare sull’auto una protezione preventiva.
Le soluzioni di una volta sono acqua passata
Pensiamo, ad esempio, alle pellicole plastiche adesive in vendita per fare ‘car wrapping’. Questo metodo consente in effetti di evitare i graffi e proteggere la vernice della carrozzeria, ed è un trattamento del tutto reversibile, ossia possiamo scegliere in qualsiasi momento di eliminare queste protezioni adesive. Ma si tratta pur sempre di applicare – temporaneamente o in modo definitivo – uno strato protettivo plastico sulla nostra luccicante carrozzeria.
Il che a qualcuno potrebbe non piacere, in quanto si finisce comunque per alterare la versione originaria dell’automobile. Il car wrapping può essere preso più seriamente in considerazione da chi decide di apportare “volutamente” modifiche estetiche al proprio veicolo attraverso l’applicazione di pellicole colorate o decalcomanie. Ma per coloro che intendono preservare l’immagine originale del proprio mezzo è una soluzione un po’ estrema al problema dei graffi.
La nanotecnologia che autoripara i danni della carrozzeria
E allora che fare? Usare tutti i giorni la pasta abrasiva per combattere i graffi risulta un po’ scomodo, e vivere sotto una campana di vetro per proteggere la vernice della nostra auto non è possibile. Motivo che ha spinto i ricercatori di Hyundai a mettere a punto una soluzione del tutto innovativa che consente alla vernice di autoriparare i danni superficiali. Sembra fantascientifico, ma il futuro che ci aspetta è proprio questo. Hyundai Motor e Kia hanno presentato questa innovativa nanotecnologia durante l’evento Nano Tech Day 2023 a Seoul. Una delle innovazioni presentate è un rivestimento che permette alle vetture di auto ripararsi dai danni superficiali.
Con il progresso della guida autonoma e dei veicoli elettrici, ogni piccolo smacco alle nostre carrozzerie potrebbe oltretutto aumentare il rischio di danneggiare componenti critici. Anche piccoli graffi su parti vitali come telecamere e sensori LiDAR possono compromettere la percezione e le decisioni del veicolo. Il rivestimento polimerico autorigenerante, utilizzando nanomateriali, può riportarsi allo stato originale senza bisogno di riscaldamento o acceleranti di recupero. Prevista per le auto prodotte tra il 2025 e il 2026, questa innovazione potrebbe essere impiegata anche per obiettivi di videocamere e scanner laser per veicoli a guida autonoma. Un’altra innovazione presentata a Seoul è il ‘rivestimento polimerico a capsula d’olio’, derivato da questa nanotecnologia autorigenerante, che riduce l’usura delle parti dell’auto fino al 50%. Hyundai intende applicarlo entro quest’anno sul telaio delle vetture per ridurre l’impatto dei dispositivi operativi. La terza tecnologia presentata è una cella solare trasparente e altamente efficiente che sarà utilizzata per alimentare veicoli ecologici attraverso finestrini più grandi. Queste nanotecnologie sono considerate cruciali per la trasformazione dell’industria della mobilità.