La sua è la storia di un gran successo. Il marchio Red Bull è passato dalla lattina alle monoposto di Formula 1 attraverso posizionamenti di marketing davvero strategici. Ma dietro al brand più forte del motorsport si potrebbe nascondere qualche segreto…
Dietrich Mateschitz, l’iconico cofondatore e proprietario del colosso delle bevande energetiche Red Bull, è deceduto il 22 ottobre 2022, all’età di 78 anni.
Nato in una famiglia di insegnanti nel 1944 nella pittoresca regione della Stiria, Mateschitz ha trasformato una bevanda energetica incontrata per caso in un bar di Hong Kong nel potente impero globale che conosciamo oggi come Red Bull.
La storia di Mateschitz è un esempio classico di come una semplice idea possa rivoluzionare intere industrie.
Dopo aver completato i suoi studi in economia, Mateschitz ha intrapreso una carriera nel marketing, lavorando per un’azienda produttrice di dentifrici. Il suo vero successo è arrivato però all’età di 40 anni, quando ha cofondato Red Bull nel 1984 insieme al socio tailandese Chaleo Yoovidhya.
Red Bull, il brand che Mateschitz ha costruito dalla sua passione per le bevande energetiche, è oggi uno dei marchi più riconoscibili al mondo. L’azienda impiega oltre 13.000 persone in 172 paesi, realizza un fatturato di circa 8 miliardi di euro e vende quasi 10 miliardi di lattine ogni anno. Tuttavia, il vero genio di Mateschitz sta nel modo in cui ha lanciato e posizionato il suo prodotto sul mercato. Investendo ingenti somme in sponsorizzazioni e strategie di marketing fuori dal comune, Mateschitz ha solidificato l’associazione di Red Bull con gli sport estremi e la vita avventurosa, un’associazione che persiste fino ad oggi.
Uno dei momenti più celebri nella storia della società è avvenuto nel 2012, quando Felix Baumgartner, sponsorizzato da Red Bull, è diventato il primo uomo a superare la barriera del suono in caduta libera stratosferica. Come ben noto, l’azienda è anche fortemente legata alla Formula 1, grazie al successo di piloti come Vettel, Ricciardo e Verstappen. Nel mondo del calcio, Red Bull è nota per l’acquisto di club come il Salisburgo e il Lipsia, consolidando così la sua presenza nel panorama sportivo globale. Nonostante il suo grande successo e la sua immensa ricchezza – Forbes lo ha definito l’uomo più ricco d’Austria con un patrimonio stimato di 27,4 miliardi di euro – Mateschitz è sempre rimasto un uomo schivo, noto per il suo stile di vita semplice e lontano dai riflettori. Tra i suoi beni personali ci sono un’isola delle Fiji, Laucala, e numerose proprietà in Austria.
Oltre a Red Bull, Mateschitz ha fondato in Austria una “Media House”, dedicata alla produzione di migliaia di ore di video e filmati per broadcaster e televisioni. Ha anche investito nel settore della telefonia mobile. Negli anni, Mateschitz ha rilasciato pochissime interviste, preferendo mantenere la sua vita privata lontano dallo sguardo del pubblico. Non si è mai sposato e ha un figlio, Mark Gerhardter. Nonostante la sua riservatezza, alcune delle sue dichiarazioni hanno sollevato polemiche nel corso degli anni, in particolare quelle relative alla sua visione conservatrice sull’immigrazione in Europa e alla gestione della pandemia di Covid-19.
Negli ultimi anni, Red Bull e Mateschitz sono stati al centro di varie inchieste giornalistiche. Nel 2021, la rivista austriaca Dossier ha pubblicato un’inchiesta che mirava a “svelare il ventre” di Red Bull, sostenendo che il gigante delle bevande energetiche avrebbe utilizzato il suo marketing sportivo per nascondere la presunta nocività del suo prodotto. Nonostante queste polemiche, il marchio Red Bull rimane una forza dominante nell’industria delle bevande energetiche, simbolo dell’indiscutibile genio imprenditoriale di Mateschitz.